domenica 31 maggio 2009

Poesie sulla scuola

Autori: Ignoti
Titolo: Incontro,Canzone, Ho sognato, La Mia Scuola,Libri,La scuola
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Incontro


Mi trascinavano a scuola
infreddolito nella coperta che mi copriva insieme
ai miei libri grigi e sgualciti.
Nel sonno, non ancora passato,
sentivo il cigolare della carrozzella
e il dolore di sempre al collo.
Ho visto un ciuffo biondo
sollevato dal vento mani bianche
che stringevano libri colorati
il freddo era passato.

Canzone


Sei la mia prof preferita
ti voglio bene per tutta la vita. Non gridare con orrore,
ma correggi l'errore. Non dire lavoriamo
ma sempre "giochiamo". Non si deve sempre studiare qualche volta anche passeggiare. Sei la mia prof preferita ti voglio bene per tutta la vita. Dici a tutti che sono bravo anche se a fatica me la cavo. Sei una persona rara per questo mi sei cara. Dici che ho potenzialità, fantasia e creatività non so cosa sono ma se mi fan amare da te sono beato come un re. Oh, la mia prof preferita ti voglio bene per tutta la vita.

Ho sognato


La prof d'italiano le mie poesie leggeva e gli errori correggeva, con il verde li segnava
e con il rosso li cancellava. "Ma prof, per favore,
le ho scritte con il cuore!" "Se il cuore vuoi comprare
tre euro l'etto devi pagare, perché tanti soldi vuoi sprecare? Non ti pare che l'inchiostro possa bastare?"
Questo verso è troppo corto questo è un po' lungo
qui la rima fa difetto questo verso è molto stretto!
Questi versi male sono scritti, qui gli errori sono fitti!"
"Ma prof, per favore, li ho scritti con il cuore!"
Poi la prof scoppia in una gran risata un poco sguaiata
che non è mai finita. Oh, cielo! è impazzita.

La mia scuola


La mia scuola è molto ordinata non c'è mai un' improvvisata. Vorrei che l'insegnante d'italiano
fosse andata lontano e venisse il mago Zurli
ad insegnare i trucchi lì per lì; che la prof di matematica
fosse diventata simpatica e facesse una cantata
da brava innamorata. Ma quello che proprio vorrei
che la prof Elisei un nuovo look avesse adottato
e la minigonna con lo spacco indossato, e per una notte intera avesse folleggiato con il preside di lei innamorato.
Nella mia scuola ordinata ogni settimana è già programmata: italiano poi inglese
e dopo matematica, scienze e francese, così per un anno intero, a pensarlo non sembra vero.
A me piace la mia scuola, è ordinata senza mai una improvvisata. Mi dà una grande certezza
e una grande sicurezza, che domani ci sarà
italiano poi inglese e dopo scienza e francese.

Libri


Se i libri fossero di torrone ne leggerei uno a colazione.
Se i libri fossero di prosciutto stasera me li mangerei prima di tutto. Se i libri fossero di marmellata stasera darei loro una ripassata. Se i libri fossero di frutta candita me li leggerei leccandomi le dita. Se i libri fossero di nutella me li farei con una frittella!!!

La scuola


Vicini come le spighe mature
sotto la pallida lampadina che brillava stavano i poveri alunni, ascoltando la preside che parlava. Anch'io facevo la mia penitenza stando seduto nella carrozzella
con grande sofferenza. La preside con gran voce parlava della scuola e della professione, ma nessuno l'ascoltava: "Dovete studiare, faticare sui libri e nei laboratori
se grandi volete diventare." Ma io lo so
che grande non sarò, mi piace la collezione dei francobolli e allevare polli, mi piace veder fiorire le rose e tante piccole cose. La preside dice: "Voi dovete essere esperti ad ogni novità aperti." Ma io voglio con la mia mamma passeggiare e nei suoi occhi tutto il mondo guardare.
L'ispettrice ha detto: "Roberto, quello che ti fa felice nessuno te lo dice, solo tu lo sai. Voglio che tu sia sereno e di fiducia pieno verso la scuola e verso Carla, che ti aiuta." Ispettrice, Carla dice che sei gentile ma io sono pieno come un barile di belle parole,
che vanno dove il vento vuole. Non spero di parlare ancora con te e voglio stare in pace senza di te.
Ma cara ispettrice, che te ne frega io non faccio una piega quando qualcuno parla di me e non faccio eccezione per te. Cara ispettrice, forse sarò felice, ma di quello che dice la scuola non mi interessa neppure una parola.

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